Laeng-Meucci – Addis Abeba andata e ritorno: al via il Progetto Erasmus che indaga la relazione tra migrazione e cambiamento climatico.

African unionDal 12 al 15 marzo il Dirigente Scolastico dell’IIS Laeng Meucci, Angelo Frisoli, e le Prof.sse Silvia
Torresi e Arianna Smorlesi hanno partecipato al primo Meeting Transnazionale del Progetto Erasmus
IMPACT sulle conseguenze sociali dei mutamenti climatici, che si è svolto ad Addis Abeba (Etiopia).
La tappa inaugurale di un percorso che vedrà, come seconda destinazione, proprio l’IIS Laeng-Meucci di
Osimo e Castelfidardo. A ottobre 2024, infatti, la scuola aprirà le porte ai partner internazionali del
Progetto per presentare la propria offerta didattica e formativa.
Durante il tour in Etiopia, la nostra delegazione ha incontrato varie istituzioni governative e ministeriali,
organizzazioni internazionali e ONG locali che hanno illustrato i progetti in atto per aiutare le popolazioni
colpite da eventi atmosferici estremi come siccità e alluvioni. Parole d'ordine: resilienza e coesione
sociale, ma anche mentalità imprenditoriale e diversità produttiva, con una particolare attenzione al green.
Un’esperienza formativa estremamente utile che ha permesso alla scuola di stringere legami, conoscere
nuove opportunità, condividere buone pratiche e materiali didattici allo scopo di creare una rete virtuosa
in grado di coinvolgere anche i giovani.
Di seguito i principali Enti incontrati durante il soggiorno ad Addis Abeba.
– I rappresentanti dell’HESPI (Horn Economic and Social Policy Institute) che hanno introdotto i
loro studi e ricerche relative alla tematica in oggetto.
– Il collaboratore della ministra delle Donne e Affari Sociali che ha illustrato le politiche adottate
dal Ministero per combattere il fenomeno dell’emigrazione con rotta preferenziale verso il sud
Arabia.
– La Ethiopian Youth Federation che consorzia i giovani della nazione in modo da collegare
domanda e offerta di lavoro; fornisce expertise ma anche formazione per chi vuole iniziare nuove
attività che moltiplicheranno i posti di lavoro; organizza corsi di formazione; costruisce mentalità
imprenditoriale con un’attenzione al green (hub e parchi eco-friendly).
– L’addetto dell’ambasciata olandese che ha parlato del loro impegno nell’aiutare i rifugiati
seguendo quattro pilastri: educazione e apprendimento; inclusione economica e sociale;
protezione sociale (identificazione e documenti ai rifugiati); costruzione di infrastrutture.
– African Union: un’organizzazione che ingloba tutti gli stati africani che ha in Addis la
Commissione e l’Assemblea dell’Unione Africana. Gli esperti hanno parlato dei progetti in atto
per aiutare le popolazioni colpite da eventi atmosferici estremi come siccità e alluvioni,
promuovendo soprattutto resilienza e adattabilità, prima di arrivare alla migrazione forzata.
Importante è promuovere la coesione sociale, in modo che i migranti siano subito integrati e non
visti come usurpatori dei beni della comunità, già esigui per i cambiamenti climatici, dato che
l’Etiopia, il secondo paese africano per accoglienza di IDP (Internally Displaced People, ovvero
migranti interni), è fondamentalmente legata ad agricoltura e pastorizia.
– UNECA e UNDP (United Nation Economic Commission- United Nation Development Program)
che si occupano a vario livello di migrazioni, soprattutto quello di ritorno in patria (post-Covid, ad
esempio). Il secondo si occupa soprattutto di sviluppare resilienza anche con progetti scolastici,
analizzare le cause che spingono all’emigrazione anche illegale (19% di disoccupati solo nelle
aree urbane).

– Due ONG (IOM- OWS) che si muovono a livello pratico con progetti atti a sostenere i migranti,
incentivare la diversità produttiva, introdurre nuovi sistemi per la gestione dell’acqua e del terreno
per prevenire/contrastare le catastrofi climatiche (riforestazione, agricoltura diversificata, sistema
idrico efficace).

 

 

Per appronfondire: https://impact-erasmus.eu/