CAPITANO “ULTIMO”: L’INCONTRO-EVENTO, STAMATTINA, AL LAENG-MEUCCI

“Chiedete spiegazioni, alzate la voce, partecipate alla vita della vostra città!”: così il Capitano Ultimo ovvero il Colonnello dei Carabinieri Sergio De Caprio, che nel gennaio del 1993 arrestò il capo di Cosa Nostra Totò Riina, si è rivolto agli studenti che lo ascoltavano stamattina, nell’Aula Magna della sede di Osimo dell’IIS Laeng Meucci. L’evento, a 30 anni dalla strage di Capaci, è stato organizzato in collaborazione con i Volontari del Capitano Ultimo delle Marche. L’incontro con il Capitano Ultimo, che ha la scorta, che per un periodo gli era stata revocata, e che si copre il volto nei suoi incontri pubblici, è stato un’iniziativa a cui i ragazzi hanno risposto con un’attenzione silenziosa e un entusiasmo testimoniato dai continui applausi. L’evento, aperto dall’esecuzione dell’inno nazionale, ha visto la partecipazione del maggiore Luigi Ciccarelli del Comando della Compagnia dei Carabinieri di Osimo, del commissario capo P.S., dott.ssa Agnese Marinelli e del vice sindaco di Osimo, dott.ssa Paola Andreoni. Il dirigente scolastico, dott. ing. Angelo Frisoli, nel suo intervento iniziale, ha definito “eroi” coloro che sono caduti nella guerra alla mafia, che “non è finita e per vincerla ognuno deve fare la sua parte”. Il capitano Ultimo ha sottolineato che con la perdita di Giovanni Falcone, “abbiamo perso la capacità di conoscenza sulle tematiche della mafia siciliana”: a Falcone “non bastava più fare indagini, voleva spazzare via la mafia, voleva vincere”. L’ex carabiniere ha poi spiegato anche la scelta del suo nome di battaglia con la volontà di essere “ultimo”, contro la mentalità di quelli che “vogliono essere sempre primi: il più bello, il più simpatico, il più forte…” Dell’arresto di Riina il capitano Ultimo ricorda che era “concentrato” e alla fine “soddisfatto, perché la tua squadra ha fatto una partita pazzescamente bella”. L’incontro si è concluso con la presentazione dell’attività dei Volontari del Capitano Ultimo che a Roma hanno aperto una casa-famiglia per dieci ragazzi che hanno restaurato otto stanze, dove sono ospitati persone senza fissa dimora e dove è anche aperta una mensa per i poveri, aperta tutti i giorni a pranzo. L’evento è stato trasmesso anche in diretta sulla pagina Facebook della scuola.

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