Letteratura e creatività: studentesse della quarta A Moda vincitrici del concorso “Social Book Club”

vincitrici per la sezione Creatività del Concorso nazionale Social Book Club

Una giornata ricca di emozioni e soddisfazioni quella vissuta da Federica Agostinelli, Elena Falcionelli, Alessia Spernanzoni e Rachele Raponi, studentesse della quarta A Moda dell’I.I.S. Laeng Meucci, della sede di Osimo, le quali il 12 maggio, accompagnate dalle docenti Lorena Tricarico e Giuseppina Zanna, hanno partecipato alla cerimonia di premiazione a Roma, presso il teatro Vittoria, in qualità di vincitrici per la sezione Creatività del Concorso nazionale Social Book Club, indetto dalla Fondazione Museo della Shoah di Roma. Le studentesse sono state premiate insieme ad altri studenti di Torino e di Verona, vincitori per altre sezioni del medesimo concorso.

La Fondazione Museo della Shoah, al fine di incentivare la lettura e la condivisone di libri tra i giovani studenti di scuola secondaria di primo e secondo grado, ha deciso di aprire un “Social book club”, ossia un ambiente tutto social in cui i giovani lettori possano commentare in forma critica i libri che hanno suscitato maggiormente il loro interesse, aprendo un dibattito fatto di condivisione e scambio di opinioni, attraverso i social che più utilizzano nella loro vita quotidiana, come Instagram e TikTok.

All’inizio dell’anno scolastico le studentesse hanno svolto un laboratorio di lettura del testo “Le cose che ci fanno paura”, di Karen David, casa editrice Giuntina, a conclusione del quale hanno realizzato un testo sul tema del razzismo e realizzato la miniatura di un abito, ispirato alla copertina del libro, ai contenuti in esso trattati e alla rielaborazione critica fatta dalle stesse studentesse.

“L’esperienza di coniugare letteratura, moda e creatività non è stata in realtà una novità” ha spiegato Alessia Spernanzoni dal palco del teatro Vittoria, gremito di studenti di alcuni degli Istituti secondari della capitale; già in altre occasioni le studentesse hanno avuto l’opportunità di tradurre in manufatti artistici suggestioni e pensieri suscitati dalla lettura di libri. La novità offerta dalla partecipazione a questo concorso è consistita nella condivisione dell’esperienza con altri cinquecento studenti di tutta Italia, attraverso l’utilizzo degli strumenti comunicativi maggiormente utilizzati dai giovani, come Tik Tok. L’esperienza è servita anche per sperimentare la possibilità di comunicare nei social contenuti culturali, oltre che promuovere la lettura tra i coetanei.

La cerimonia di premiazione è stata aperta dall’intervento di Mario Venezia, presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma, il quale ha voluto prendere la parola avendo accanto a sé i docenti che hanno seguito i ragazzi nella partecipazione al concorso. Il suo intervento è stato incentrato sul valore della relazione tra la Fondazione Museo della Shoah e i docenti, per arrivare attraverso di essi alle giovani generazioni, cercando di tenere sempre alta l’attenzione sulle tematiche del razzismo, dell’indifferenza e dell’utilizzo distorto del linguaggio.

Al termine della premiazione, gli studenti e i docenti hanno assistito allo spettacolo divertentissimo degli artisti Flavia Trupia ed Enrico Roccaforte dal titolo Istruzioni per far diventare il razzismo una cosa normale. L’orrore della propaganda razzista nel Ventennio fascista in Italia. Lo spettacolo, in alcune sue parti interattivo, ha svelato ai presenti le caratteristiche del linguaggio della propaganda che anche oggi impera, se pur con mezzi comunicativi differenti. Lo spettacolo ha permesso ai presenti di approfondire e riflettere su tematiche purtroppo ancora attuali, che si presentano ai giorni nostri in modo sempre più insistente e invasivo.

L’intensa mattinata si è conclusa con l’intervento dello storico Marco Caviglia, il quale salutando gli studenti, ha affidato loro il compito di fare una ricerca una volta tornati a casa: documentarsi sulla famiglia Di Consiglio, alla quale è dedicata la piazza antistante il teatro Vittoria, nel quale si è tenuto l’evento. La trasferta romana delle quattro studentesse osimane è stata così un connubio di forte emozioni, ma anche di spunti di ricerca che contribuiranno a tener viva la memoria sulle vittime della Shoah.

Le studentesse e le docenti ringraziano sentitamente la Fondazione Museo della Shoah di Roma per la grande opportunità offerta loro e rinnovano l’impegno a continuare questo tipo di iniziative, capaci di tradurre il sapere in esperienze di vera bellezza.

Ragazze sul palco

Abito

Ingresso teatro

Gruppo